Il nostro peggior competitor siamo noi stessi
Nel lavoro spesso rivolgiamo la nostra attenzione agli altri, vedendo in loro dei potenziali rivali o competitor, quando invece se ci concentrassimo allo stesso modo su noi stessi e sul nostro rendimento potremmo raggiungere risultati migliori.
<<Abbiamo incontrato il nemico… e siamo noi>>. Una frase forte, che esprime un concetto molto profondo e umano. Le persone, tutte quante, sono naturalmente portate a mettersi in competizione tra loro, qualunque sia il contesto. Volendo tradurre questo concetto in chiave business potremmo dire che noi vediamo gli altri come nostri competitor. Questo atteggiamento però non è il migliore quando si guarda alla questione in maniera obiettiva.
Siamo noi il vero competitor
Non me ne vogliano i “grandi del marketing” e i “capitani d’industria” per l’affermazione che sto per fare, ma per me esiste un solo vero competitor: noi stessi. Permettetemi di elaborare il concetto: nella mia ottica ognuno di noi, come essere umano, è potenzialmente il peggior nemico di sé stesso. Che si parli di lavoro o vita quotidiana, le persone hanno purtroppo la tendenza a crearsi problemi anche quando non li hanno.
Fin troppe volte infatti, per avidità o egoismo, gli individui sono portati a scontrarsi piuttosto che collaborare. Nella mia carriera sfortunatamente ho spesso visto ad esempio manager di una stessa società ostacolarsi a vicenda, nel tentativo di fare carriera a spese dei colleghi: un atteggiamento deleterio non solo per l’azienda, ma soprattutto verso loro stessi. Tantopiù che questo tipo di condotta non paga.
Nella maggior parte dei casi chi è in preda alla rivalità non guarda alle cose in maniera oggettiva e questo lo porta ad ignorare i fatti o a perdere occasioni fondamentali. Spesso poi questi conflitti interni tendono ad allargarsi, creando tra le altre cose un ambiente di lavoro tossico che finisce per influenzare tutto il personale. Da qualunque lato la si guardi quindi i contrasti risultano tanto più dannosi tanto più si protraggono nel tempo, a maggior ragione in un contesto business.
Investire al meglio le proprie energie
Chiarita la questione, la logica conclusione di quanto detto sopra è una sola: i conflitti sul lavoro sono solo uno spreco di energie. Energie che potrebbero essere investite molto meglio lavorando su sé stessi: se infatti, invece di prodigarsi per boicottarsi tra loro, i manager che ho nominato prima si fossero impegnati a dare il meglio di loro stessi non solo avrebbero potuto tutti far carriera, ma anche l’azienda avrebbe giovato enormemente dell’aumento di produttività.
Per questo il mio consiglio è quello di concentrarsi sempre sul migliorare la propria persona. Analizziamo, in maniera obiettiva, le aree dove possiamo dare di più o su come aumentare le nostre capacità e partiamo da lì. È grazie a questo tipo di mentalità che sono arrivato dove sono oggi: non perdendo tempo a scontrarmi con gli altri, ma concentrandomi sul vero competitor.