Il concetto di impresa a lungo termine è stato da tempo lasciato indietro nell’economia odierna, ma dopo l’attuale crisi potrebbe dimostrarsi un modello vincente.
Con la recente epidemia ci siamo tutti trovati in una situazione a cui non eravamo preparati: tutti i settori della nostra società sono stati toccati, in particolare il mondo economico che è piombato in una profonda crisi.
Con scambi internazionali interrotti e impossibilità per i consumatori di raggiungere i negozi una via di uscita è stata la digitalizzazione selvaggia degli ultimi mesi, che ci ha permesso così di riconsiderare quanto effettivamente sono efficaci gli strumenti tecnologici già a nostra disposizione.
Forse però in questo momento un altro aspetto da riconsiderare riguardo la nostra economia ci sarebbe: quello dell’impresa a lungo termine.
Parlare di “lungo termine” quando molti hanno paura di non riuscire ad arrivare alla fine dell’anno sembra una cosa assurda, ma guardando alle cose da un punto di vista più ampio risulta ovvio.
L’attuale mentalità del “trimestrale positivo obbligatorio”, per cui ogni azienda deve chiudere ogni porzione dell’anno fiscale obbligatoriamente in positivo indipendentemente da tutto il resto, impedisce che vengano fatti investimenti con lo scopo di sostenere la produzione e l’attività negli anni a venire.
Se molte delle industrie oggi in crisi avessero previsto dei piani per l’avvenire invece che buttarsi nella realizzazione immediata dei profitti probabilmente non dico che se la sarebbero passata bene, ma avrebbero sicuramente superato questa emergenza senza grosse difficoltà.
Personalmente credo che molte ditte dovrebbe cominciare a riconsiderare le proprie linee d’azione.
Pensare sul lungo termine quando si parla di impresa per me è già un concetto fondamentale, che applico ogni volta che lavoro ad un nuovo progetto.
Non mi limito a pensare a come far sì che il bilancio sia positivo il mese successivo, creo un piano che possa permettere ad un’azienda di crescere e svilupparsi nel tempo, proiettando la mia vision aziendale avanti di almeno un anno o due.
Il non limitarmi ad un pensiero basato sul “tutto e subito” ma aprendomi anche all’idea di elaborare una struttura in grado di sostenersi da sola in futuro ha fatto sì che le molte aziende che ho rimesso in piedi siano ancora aperte e attive, anche a distanza di molti anni.
Ci troviamo di fronte ad un bivio in cui è necessario scegliere se semplicemente limitarsi a sopravvivere a questa crisi per poi ricominciare da capo con i metodi di prima oppure ripensare seriamente al proprio modello di business e cercare di costruire qualcosa che possa resistere in ogni situazione.
La scelta è solo vostra.